mercoledì 22 dicembre 2010

Comportamenti sociologici dei lupi


Dopo aver scritto un articolo sui comportamenti sociologici dei lemuri del Madagascar, ne posto un altro riguardante la stessa tematica ma con differenti protagonisti: i lupi.

Tali animali vivono con una struttura organizzata, cacciano trombano e vivono secondo precise gerarchie, determinate dalla possenza fisica ma non solo.

Il branco può avere una dimensione che varia da 4/8 soggetti (nel caso di una famiglia con i cuccioli) fino a contarne più di 20, ove (in genere) varie famiglie si sono unite dando così vita ad un meta branco (o muta).
Un'altro motivo che determina un gruppo così numeroso può essere la grande presenza di cacciagione, che da come risultato una riproduzione ed una sopravvivenza dei cuccioli molto più marcata.

La figura del lupo solitario è più adeguata ai romanzi o ai classicismi, e questo è dato da una ragione molto semplice: E' consolidato che un lupo da solo possa uccidere un cervo (anche di grosse dimensioni) ma ciò comporta grandi rischi, anche il solo ferimento portebbe compromettere le battute di caccia future, determinando così la morte certa dell'esemplare; senza contare che una preda del genere basta a sfamare un gruppo più ampio di individui, come nel caso del primo esempio (4/8 soggetti). Naturalmente più cacciagione ci sarà nei dintorni più la possibilità di vedere branchi numerosi cresce, quindi possiamo affermare senza timore che la dimensione dei gruppi è direttamente proporzionale alla quantità di prede presenti nel territorio.

Concludo brevemente la questione del lupo solitario per poi ricollegarmi al discorso del territorio:
Il lupo solitario è solitamente un vecchio maschio, più raramente una femmina. L'animale può essere esiliato per vecchiaia o per motivi siociali, per esempio per aver cercato di sottrarre durante il periodo dell'accoppiamento una femmina al maschio alfa, quello dominante.
Ma un lupo solitario non è stato necessariamente esiliato, capita anche che decida di allontanarsi di propria volontà. Un motivo può esser quello di cercare altrove una femmina con cui accoppiarsi e mettere su un nuovo gruppo, ma ancora non si son capite benissimo le dinamiche che portano a questa decisione, in quanto si è notato che capita anche quando ci sono più soggetti femminili a disposizione.

Naturalmente la formazione di un nuovo branco può portare a durissime lotte per il controllo del territorio, causando spesso l'eliminazione di quello più debole (normalmente meno numeroso) ma non per forza.
Può capitare che si formi un nuovo branco composto da madre, padre, e cucciolata, ove i cuccioli sono prevalentemente di sesso femminile e vengano tutti accolti senza problemi all'interno di un gruppo più numeroso, oltretutto rispettando "l'affetto" dei due partner del sottogruppo appena arrivato, e rispettandone anche le gerarchie. Insomma, in genere un maschio del grande gruppo non prova a trombarsi la femmina arrivata, in quanto è la compagna di un altro; non solo: nei battibecchi tra il maschio ed il cucciolo/a non si metteranno in mezzo (detto in parole semplici). Ciò non dura molto, in genere dopo un primo periodo di rispetto viene cancellato, dai maschi di rango superiore che sottolineeranno la propria posizione accoppiandosi con quella che precedentemente era la sua femmina. In genere questo periodo è dato dall'età dei cuccioli.

Torniamo al territorio:

Il territorio del branco è formato da tre anelli concentrici. Il più esterno è il territorio di caccia, difeso dai maschi di rango più elevato, cioè quelli più portati fisicamente e psicologicamente a scontri sanguinosi, che spesso ne causano anche la morte.

Il secondo anello (quello centrale) è detto "territorio sociale": si tratta dello spazio ove vengono cresciuti i cuccioli. Uno spazio il più possibile privo di pericoli ma ricco di stimoli, che serve a sviluppare in loro tutte quelle tecniche di caccia che utilizzaranno una volta adulti. Generalmente è ricco di piccole prede che non vengono cacciate dal branco, proprio per permettere ai piccoli di affinare tattica e strategia.

Infine abbiamo "il nucleo" (o "territorio notturno") cioè il territorio più interno, ove troviamo le tane, che sono distribuite secondo un ordine gerarchico ben preciso. Quelle più elevate, quindi più sicure perchè meno raggiungibili da eventuali predatori, sono riservate al capobranco ed ai ranghi più elevati, in genere i maschi più dotati di forza fisica. La tana può essere una grotta o una buca nel terreno appositamente scavata.

All'interno del branco vige una gerarchia sia maschile che femminile, che non è destinata a rimanere immutata nel tempo. Malattie, vecchiaia o lotte possono far "salire o scendere" di status sociale i membri; questo comporta una notevole probabilità di far tramandare solamente i geni degli esemplari migliori, determinando una continua evoluzione del gruppo, inteso proprio come se fosse un unico organismo.

Calma e stabilità nel branco sono sotto la supervisione del maschio alfa, il capo, in quanto ogni cambiamento di status potrebbe mettere in discussione il suo ruolo di leader. Esso mostra indifferenza nei confronti degli altri lupi, sia di alto che di basso rango, comportandosi in modo tollerante ma fermo e sicuro, mettendosi in gioco con tutto il suo potere (carisma) e le azioni che portano ad una sottomissione psicologica degli altri in tutti i momenti di maggiore tensione, come ad esempio nel periodo riproduttivo.
Esso tiene unito il branco, pattuglia e marca (spisciazzando qua e la) il territorio, decide i sistemi di difesa e le strategie di caccia e stabilisce la posizione e l'assegnazione delle tane. Insomma, ogni decisione importante spetta a lui, ed un suo errore se non determina l'eliminazione o la scissione del branco sicuramente causa il suo allontanamento da parte degli altri maschi che si uniscono per cacciarlo.

Di grandissima autorevolezza gode anche la femmina alfa, che assicura una prole al branco; accoppiandosi con il maschio alfa assicura una discendenza con geni di qualità, ma non solo: può anche decidere di accoppiarsi con altri maschi di rango elevato, e questo in alcuni casi è visto di buon occhio dal maschio dominante. Insomma, un metodo naturale ed inconsapevole per assicurare lo scambio di sangue. Da notare che anche al Polo Nord anni fa gli esquimesi offrivano all'ospite la propria moglie, proprio per lo stesso motivo.
L'accoppiamento avviene in primavera e la femmina partorisce da 1 a 11 cuccioli.
Nel periodo dell'estro essa allontana tutte le altre femmine per impedirne la riproduzione, o addirittura arriva ad impedirglielo fisicamente. Questo per tenere sott'occhio il numero di esemplari e quindi la rispettiva grandezza del branco, che se crescesse troppo causerebbe problemi di cibo, che potrebbero esser risolte solamente con l'uccisione di alcuni cuccioli o con una scissione del branco. La scissione è una cosa che va evitata assolutamente in quanto si immette nel territorio (o comunque in quelli circostanti) un altro gruppo antagonista, che sottrarrebbe prede altrimenti loro.
Il fatto che il branco sia sostanzialmente costituito dalla prole della femmina Alfa, avuta da due o più partner, fa della società lupina un matriarcato.
Quando il maschio alfa perde la sua posizione e viene allontanato dal branco essa può decidere di seguirlo, ma generalmente si unisce al nuovo leader (ha molto di umano tutto ciò).

Subito sotto il maschio alfa troviamo il maschio beta, quello di rango appena inferiore; un lupo anch'esso di grandi qualità psicofisiche che si prepara ad essere il successivo capo. Esso svolge un ruolo simile a quello del maschio dominante, ma non può permettersi si essere altrettanto tollerante con gli altri lupi, in quanto essi cercano (a differenza che non l'alfa) di scalzarlo dalla sua posizione, per poter un giorno prendere il potere sul gruppo (e quindi accoppiarsi più frequentemente).

Al di sotto si trovano tutti gli altri lupi, detti "subordinati", che non raggiungeranno mai il ruolo di capo rimanendo sottomessi per tutta la vita, anche se i più coraggiosi non accettano questo ruolo e vivono in uno stato di continuo conflitto.
Essi si trovano perennemente d'innanzi ad un bivio: Da un lato c'è la necessità e la sicurezza di vivere in un branco, dall'altro l'ambizione di risalire la scala gerarchica, per guadagnarsi il diritto alla riproduzione.
Infatti durante tale periodo si verificano dei combattimenti, ma al contrario di ciò che si potrebbe immaginare essi sono "ritualizzati" svolgendosi (proprio come per i [url=http://leganerd.com/2010/11/06/lemuri-del-madagascar-comportamenti-sociologici/]lemuri del Madagascar[/url]) in modo "giocoso" evitando così di giungere ad uno scontro cruento. Non è raro che dopo la sottomissione del più debole gli venga riconosciuto un valore (se ha lottato bene ecc.) sotto forma di "permesso speciale alla riproduzione".
Capita anche che gli esemplari di grado più elevato si coalizzino contro un eventuale sfidante, così da evitare lo scontro a priori.
Per comprendere bene l'importanza di questi "rituali di gioco consiglio caldamente la lettura dell'articolo linkato poche righe sopra.

Sotto tutta la gerarchia troviamo gli anziani, non più in grado di cacciare e quindi di esser produttivi per il resto del gruppe ed i cuccioli, che di chiunque siano figli vengono allevati da tutto il branco.

Fonti:
- Prima di avere questo cane son stato "convivente" con un lupo. Per ovvi motivi mi son dovuto documentare molto, non era proprio come avere un altro canide addomesticato. Avrei preferito mettere la sua foto ma ce l'ho a casa mia sul mio pc.
- Wikipedia.
- http://www.puntodincontro.net

domenica 28 novembre 2010

Intervista a Mr. Ubisoft Italia per Lega Nerd & MenteDigitale


Giovedì 2 dicembre mi recherò alla sede di Ubisoft Italia per intervistare il group brand manager Marco Caprelli per conto di Lega Nerd. Egli è il responsabile per l’italia di tutti i prodotti “gamer” (quali Tom Clancy, Far Cry, Driver, Might & Magic, Assassin, ecc.); utilizzate lo spazio nei commenti per scrivere le eventuali domande che vorreste porgli, curiosità, o ciò che volete, riporterò tutto. Sappiate che Marco Caprelli dall’occasione del fan day di Assassin’s Creed è diventato un nostro abituale lettore. Non nascondo che mi aspetto di trovare una specie di fabbrica di Willy Wonka.


Nokia presenta touch screen di ghiaccio





Nokia ha presentato un nuovo touchscreen, ma non si tratta di un normale smartphone magari marchiato Nseries, quanto di un display ricavato nientemeno che…. dal ghiaccio! In Finlandia, patria della società numero uno nel mondo mobile, è stato aperto al pubblico un interessante esperimento che ha coinvolto dipendenti e ricercatori di Nokia, che si sono svagati nel buio inverno che ormai regala solamente 3-4 ore di sole al giorno. Il muro di ghiaccio si è trasformato in un preciso e divertente touchscreen comandabile (coi guanti!) per un intrattenimento hi tech artistico. Sopra, il video di NewScientist.

Il portale scientifico New Scientist ha raccontato dell’esperimento finlandese di Nokia (società leader mondiale nel settore mobile ossia dei cellulari) che da un lato ha divertito e dall’altro ha mostrato le potenzialità del futuro delle interactive computing interfaces. Su una superficie di 2 metri per 1.5 metri ricavata da blocchi di acqua ghiacciata, è stato possibile ricreare un touchscreen funzionante.

La parete è stata lavorata con un riscaldatore a pistola e dietro sono state piazzate speciali fotocamere e sensori al vicino infrarosso. Il riflesso di oggetti che toccano la superficie esterna del ghiaccio è percepito e inviato al PC che ne calcola dimensioni e movimento (un po’ come è accaduto per l’hack di Kinect). Un proiettore collegato si occupa poi di sparare i dati manipolati sul “display” dando l’impressione delle fiamme sotto la mano dell’utente, con scie colorate e evanescenti.

La tecnologia usata è quella chiamata rear-diffused illumination (RDI) che già si era vista nel premiato e apprezzato Microsoft Surface, il computer 2.0 presentato nel 2008. Il ghiaccio ovviamente è stato preso ad esempio come materiale che fa da sponda senza essere minimamente intaccato dai componenti.




“Utilità: poca! Sboroneggiamento: TANTO”! {Cit.}

Grazie a Thocaos per la bazingata.
Via.

Cosplay - Grande Mazinga e Jeeg Robot d'Acciaio






Bellissimi, fantastici, stupendi, grandiosi, alabardaspazialosi.
Mauro Ridolfi è sempre un grande.
Bazingato in un commento ad un altro bazinga da Msx che ringrazio.

Arpione definitivo


Budding superheroes – How many times have you had the need to scale a building, but just didn’t have the arm strength to get your grappling hook all the way to the roof? Thanks to this air-powered grappling hook, you no longer need to worry.Batelle’s Tactical Air Initiated Launch system (or TAIL for short) fires a sturdy titanium grappling hook on a Kevlar line as high as 100 feet in the air from up to 60 feet away.

The barrel of the powerful pneumatic cannon can be used to not only to launch grappling hooks, but any other object that’ll fit in the barrel. Think world’s most powerful t-shirt cannon, or potato cannon, marshmallow cannon, or confetti cannon. You get the point. Seriously, though, Batelle designed the thing to help with rescue missions, and other tactical missions, not food fights.

Batelle’s website currently appears to be crushed under the weight of awesomeness they generated when they posted the image above to the Internet. For now, you just need to stare at the image and admire it from afar. It’s not like you could afford one anyhow.

De-fi-ni-ti-vo!
Con questo portei essere l’uomo più felice della terra.
Bazingato da notafake che ringrazio.
Via.

Hard disk di Playboy


Got National Geographic’s external hard drive on your Christmas wish list? You may want to replace it with Playboy’s $300 250GB drive which contains every single issue of Playboy, from vintage 1953 gals to current-day plastic zombies.

Questi 259GB di amore li trovate qua.
Chissà se ci sono dentro anche le foto delle conigliette. :D
Bazingato da kjub che ringrazio.

Winnie The Pooh e le droghe


Ecco a voi i 7 segnali che ci suggeriscono che i personaggi di Winnie The Pooh versione disneyana siano dipendenti da droghe.

“Mi presento son l’orsetto ricchione”… {Cit.}
Bazingato da Ragnoboy che ringrazio.

martedì 23 novembre 2010

Può finire il tempo?


Sì. Anzi, no. La fine del tempo sembra tanto impossibile quanto inevitabile. Un paradosso la cui soluzione è suggerita da ricerche recenti in fisica teorica.La teoria della relatività generale di Einstein prevede che il tempo possa avere una fine in condizioni dette di “singolarità” che si verificano per esempio quando la materia raggiunge il centro di un buco nero o l’universo collassa in un big crunch.

Ma la teoria prevede anche che le singolarità siano fisicamente impossibili.

Considerando la morte del tempo come un processo graduale e non improvviso potremmo risolvere questo paradosso.

Il tempo potrebbe perdere le sue numerose caratteristiche una dopo l’altra: la direzionalità, la nozione di durata e il ruolo nell’ordine causale degli eventi.

Infine, il tempo potrebbe portare a una fisica più profonda, che faccia a meno del tempo.

Proviamo ad affidarci all’immaginare anziché alla ragione e alla matematica.

Proviamo ad immaginare la diversa percezione dello spazio e del tempo che ha un pesce confnato in uno stagno e la percezione che ne ha, invece, lo stesso pesce libero di nuotare in mare aperto.
Proviamo ancora a chiederci se, quel pesce immerso nello stagno da quando è nato, immagina che esista, o si accorge, del mondo circostante e della presenza di noi che lo osserviamo. Con ogni probabilità no; a meno che non faccia uno sforzo sistematico e continuo nel tempo di immaginazione. Ovvero non abbia doti naturali non comuni.

Da questo punto di vista, dunque, possiamo concludere che spazio e tempo non esistono; sono il risultato di convenzioni – che possiamo sforzarci di formalizzare con complesse teorie ed equazioni matematiche (utili a vincere un premio nobel, magari) – e nulla più.

La Fisica ci sta sempre più o meno rapidamente arrivando. L’immaginazione può arrivarci immediatamente, fornendoci le spiegazioni più semplici, più ovvie e… più confortanti.

Vi propongo un’interessante articolo che ho inserito su Lega Nerd, tratto dal sito cnim.it che segue il noto ragionamento formulato da più scienziati/teorici sotto un punto di vista fuori dal comune, usando (citando le parole dell’autore) come base l’immaginazione e non la ragione.

Amazon.it è on-line

Bene bene, il noto sito per lo shopping online è finalmente approdato anche nella sua versione italiana.

Giusto in tempo per risparmiare qualcosa a Natale, in barba a Mediashopping.

http://www.amazon.it/
Acquisti online

lunedì 22 novembre 2010

SilentRunner ®

Articolo che ho scritto su Leganerd.com



Questo e’ il sistema che controlla internet in America… Non vi dico in Italia, ma basta un email per tracciare TUTTI. Passando dal buco del culo per arrivargli fino agli occhi e vedere ciò che lui vede! Hacker… Puahh… Lammerozzi stantinti che si fanno le canne come se fosse eroina per sballarsi. [...]

Questo qua sopra è un estrapolato del commento espresso da Flavio, bazingatore facebocchiano involontario di questa chicca.

Si tratta di una soluzione di monitoraggio passivo che visualizza l’attività di rete mediante la creazione di un quadro dinamico dei flussi di comunicazione, individuando rapidamente tentativi di intrusione, debolezze, usi impropri, violazioni delle policy, abusi ed anomalie prima, durante e dopo un “incidente”.

SilentRunner® è in grado di riprodurre gli eventi da migliaia di comunicazioni per convalidare minacce al sistema ed indagare sulle violazioni della sicurezza.
Ciò aumenta notevolmente la possibilità (concreta) di individuare i trasgressori e determinare la causa principale del problema di sicurezza mitigrandone la ricorrenza. Inoltre, aiuta a monitorare le infrazioni per i controlli regolamentari e le violazioni delle policy.

Qualche dettaglio tecnico:
Real-Time Network Capture and Visualization.
SilentRunner controlla e registra promiscuamente il traffico di rete in tutti e sette i layers “Open Systems Interconnection“.

Monitorizza più di 1.500 protocolli.

Gli strumenti di visualizzazione avanzata permettono di creare un quadro dei flussi di comunicazione per individuare velocemente le anomalie, le connessioni illegali ed i problemi di rete.

I dati di rete vengono memorizzati in tempo reale in un database centrale che (ovviamente) può essere interrogato e/o consultato.

Utilizzando delle rappresentazioni grafiche interattive è possibile analizzare in modo efficiente gli utenti, gli host, i domini, le applicazioni, i protocolli e gli indirizzi, rilevandone i cambiamenti o le eventuali anomalie di rete.

Cattura e analizza Ethernet wireless 802.11be 802.11g (sinceramente qui sono impreparato, attendo i vostri commenti).

http://www.mh-service.de/index.php?id=138 (in inglese).
Nel titolo ho staccato volutamente il simbolo ® dal nome del prodotto sia per migliorare l’indicizzazione su google che per facilitare l’eventuale ricerca che potrebbe eventualmente fare un utente all’interno di LN.

L'isola delle bambole

Riporto un altro articolo che ho scritto su leganerd.com.



Una rinomata destinazione turistica mondiale è “La Isla de la Muñecas” – un nome spagnolo che possiamo tradurre letteralmente in “L’isola delle bambole”.
Questa località si trova in Messico e come suggerisce il nome, ci si aspetta di vedere un mondo meraviglioso che lascerà un’impronta eterna ove troveremo orsetti che vomitano coriandoli e flatulenzano cuoricini, ma la realtà è esattamente opposta e la visione che ci troveremo davanti sarà molto dura da digerire: migliaia di brutte bambole mutilate, appese ogni albero sull’isola, spadroneggiano nella scena.

Don Julian Santana, un eremita che rinuncia al mondo ed alla sua famiglia per abitare questa isola, ha dedicato i suoi ultimi cinquanta anni di vita per rendere la “La Isla de la Muñecas” ciò che è. Si crede che egli abbia fatto tutto ciò per compiacere lo spirito di una bambina che annegò nel canale. Qualunque sia la ragione, egli è riuscito a trasformare quest’isola in un bizzarro inquietante luogo ove un raccapricciante sguardo di bambole mutilate ossessiona ogni tuo movimento.


Don Julian Santana

Si dice che Don Julian abbia condotto una vita isolata (e vorrei vedere chi gli sta vicino), tranne quando si azzardò a raccogliere bambole antiche dalla discarica o acquistandole in cambio di frutta e verdura.

Nel 2001, don Julian è stato trovato morto per annegamento nel canale che circonda la sua casa; pur essendo morto la sua visione inquietante rimane, nei volti di bambole senza vita appese nelle forme peggiori di tortura e delle pene umane.

Si tratta di uno spettacolo spettrale che funge da attrazione turistica soprattutto per le giovani generazioni e da chi è affascinato dal lato dark della vita e dalla morte.
Pare che molti visitatori siano sopraffatti dalla sensazione della propria morte infantile, intesa come uscita, fine di quel periodo, causando stati di ansia o addirittura svenimenti alla visione di quella scenografia.

Data la mia fobia, o meglio sensazione di irrequietezza che mi suscitano le bambole (sopratutto quelle di porcellana) credo proprio che mai e poi mai andrò a visitare quel luogo.
Via.

venerdì 12 novembre 2010


Sotto trovate il nuovo video rilasciato dalla Ubisoft sul famoso gioco che uscirà il 18 Novembre (tra sei giorni).
Chi non vuole rovinarsi la sorpresa non lo guardi.

Assassin's Creed Brotherhood video spoiler


Sotto trovate il nuovo video rilasciato dalla Ubisoft sul famoso gioco che uscirà il 18 Novembre (tra sei giorni).
Chi non vuole rovinarsi la sorpresa non lo guardi.

venerdì 5 novembre 2010

CroV - Il virus marino gigante


Riporto un altro articolo scientifico che ho scritto su Lega Nerd.

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E’ stato identificato all’inizio degli anni novanta, classificato come virus solamente poco tempo fa dal microbiologo Curtis Suttle (insieme alla la sua équipe della University of British Columbia – Canada) e si chiama CroV. E’ un virus di dimensioni gigantesche, vi basti pensare che il suo genoma è formato da 730 mila paia di basi nucleotidiche (se non sapete cosa sono trovate una breve spiegazione qua) ed è secondo solo a quello del mimivirus Acanthamoeba polyphaga (1,2 milioni di basi).
Lo studio è stato pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences che non è riuscito a chiarire bene il ruolo che ha il CroV nell’ecosistema marino, certo è che ci troviamo davanti al più grande nemico del Cafeteria roenbergensis, un protozoo flagellato, che è tra i più attivi ed abbondanti predatori sulla faccia del pianeta ed è fondamentale per il ciclo di alcuni elementi (in particolare il carbonio) e dei nutrienti.

Come ho scritto all’inizio dell’articolo è stato scoperto agli inizi degli anni novanta, ma solamente dopo vent’anni siamo giunti alla conclusione che ci troviamo d’innanzi al secondo virus più grande del mondo.
Un po’ di nozioni base sui virus:
Essi sono “entità” estremamente difficoltose da classificare, ci sono addirittura tutt’oggi dibattiti nell’ambiente scientifico sulla domanda: “Sono esseri viventi o no”?
Questo è dato dal fatto che si riproducono, o meglio utilizzano “elementi” esterni (cellule) per farlo, iniettando dentro loro una sequenza di DNA che obbliga l’unità biologica a produrre altri virus identici, ma sono “organismi” (notare le virgolette) troppo semplici per essere definiti viventi, infatti son formati solamente da una membrana ed una sequenza di dna (detto in due parole).
L’importanza della scoperta di questo virus, o meglio la classificazione in quanto tale, è data dal fatto che mette davvero in crisi chi sostiene che non siano esseri viventi, in quanto non si può più parlare di semplicità, dato il numero di basi nucleotidiche che possiede.
Riporto una frase detta in una conferenza da Curtis Suttle:
“I virus sono considerati organismi semplici perché portano un esiguo numero di geni”, ma la macchina genetica trovata in CroV è pari a quella che caratterizza le cellule degli organismi complessi. E non c’è dubbio che il nuovo arrivato sia solo uno dei tanti, ancora sconosciuti ma indispensabili, virus giganti che abitano i mari”.

Se vi interessa l’argomento “Virus” posso scrivere un post più generale che illustra cosa sono e come agiscono.

Fonti:
Livescience
Wikipedia
Galileonet

Mostra di Assassin's Creed a Lucca - Video



Uno splendido video vi farà respirare le atmosfere che potete trovare sia nel videogioco che più in generale nell’ arte.
Reputo interessantissima l’iniziativa realizzata durante il “Lucca comics and games” in quanto attraverso un una vera e propria mostra valorizza appropriatamente la grafica digitale, paragonandola senza mezzi termini ad opere d’arte.
Inutile dire che sono assolutamente daccordo e che per il lancio di “Assassin’s Creed Brotherhood” la Ubisoft sta facendo le cose sempre più in grande.
Buona visione!

Ringrazio Martina per la bazingata nella pagina privata dedicata a noi della gilda degli assassini su Facebook.

Fossile di Leviatano


Recuperati i resti di un antico predatore dei mari: aveva denti lunghi 40 centimetri.Il Leviatano, il mostro marino più volte citato nell’Antico Testamento, riemerge nel deserto del Perù. Un team internazionale, coordinato da Giovanni Bianucci, ricercatore al dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e da Olivier Lambert, del Musèum national d’Histoire naturelle de Paris, ha scoperto i resti di un enorme cetaceo vissuto tra i 12 e i 13 milioni di anni fa, che ricorda l’antico predatore dei mari. Non a caso, è stato battezzato “Leviathan melvillei”, in onore dello scrittore Herman Melville, autore di “Moby Dick”, che nel suo romanzo più volte menziona questa sorta di essere mitologico, che si diceva creato direttamente da Dio.

Son stati ritrovati i resti di questo vero e proprio mostro marino, un terribile predatore dal cranio lungo tre metri.

Leggi tutto l’articolo.

Guarda la fotogallery.

Ascolta l’intervista a Bianucci.

Lemuri del Madagascar – Comportamenti sociologici


Ultimamente son pieno di lavoro, e non ce la faccio a scrivere su due blog, quindi ho preso l'abitudine di scrivere su Lega Nerd e riportare di qua imiei post.

Prometto che ritornerò a pubblicare anche articoli di design e riempire il forum di risorse per webmaster.

William J.

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Il sifaka di Verraux è un lemure di media taglia.
Come tutti i sifaka ha una lunga coda che utilizza come bilanciere quando salta da un albero all’altro.
Gli esemplari di questa specie vivono in piccoli gruppi da 1 a 10 individui con numero di maschi e femmine più o meno bilanciato.
Le specializzazioni anatomiche degli arti inferiori e superiori rendono questa specie prevalentemente arboricola; i movimenti sul terreno producono una caratteristica andatura a balzi laterali, spesso paragonata ad una specie di danza.
Wikipedia.

I lemuri del Madagascar, detti anche Propithecus Verreauxi o ancora Sifaka di Verraux, sono dei primati (proscimmie) con particolari comportamenti che definirei tanto bizzarri quanto evoluti.

Sesso a pagamento.
Credevate che fosse una prerogativa della nostra specie? Ebbene no.
A differenza degli altri animali, in cui le femmine vengono considerate esseri puramente da riproduzione con conseguente sottomissione, gli esemplari maschi di questi simpatici animaletti devono fare dei favori ben specifici “mercanteggiando” di fatto l’accoppiamento.
La scoperta fatta da un gruppo di biologi italiani dell’Università di Pisa ha dell’eccezionale, in quanto fino ad ora si credeva che questa fosse una prerogativa unicamente dei primati così detti “superiori” (alcune scimmie e l’uomo); essi in questo modo hanno dimostrato che già nei primati ancestrali (proscimmie) vige una sorta di “regolamento politico” dello scambio dei favori ed il sesso forte non è dato dalla potenza muscolare (quindi dalla maggiore possibilità di reperire cibo) bensì dal dono della fertilità.

E’ interessante fare un paragone con l’economia e la politica umana, ove la chiave che determina il potere sono le relazioni non paritarie tra gli individui, nel caso animale tra maschi e femmine. Partendo dal presupposto che se gli esemplari “pisellati” non riescono ad esercitare la coercizione (potere fisico) si trovano di fatto costretti a “scendere a patti” con l’altro sesso (potere politico/economico) dando la maggior parte del potere sociale alle femmine, che formano coalizioni tra loro anche perchè nel caso dei lemuri del Madagascar gli esemplari di ambedue i sessi hanno anche la stessa stazza fisica.

“Insomma, non solo puoi donare la vita ma puoi anche riempirmi di mazzate, quasi quasi nella prossima vita mi reincarno mantide religiosa, esemplare sempre maschile, ovviamente” {Cit. di un Lemure del Madagascar} ( :D )
I biologi hanno osservato, nel sud del Madagascar, un gruppo di sifaka per quattro mesi, registrando comportamenti tra cui aggressioni, accoppiamenti, marcature (effettuate dai maschi tramite ghiandole del collo e ano-genitali), e grooming (o spulciamento), che nei primati è importantissimo per le sue funzioni igieniche (pulizia) e di collante sociale. Le analisi hanno rivelato, in generale, che lontano dalla stagione riproduttiva maschi e femmine scambiano grooming per grooming (interchange), mentre durante l’estro femminile la situazione cambia: le femmine non offrono più grooming ma la loro disponibilità ad accoppiarsi. I risultati evidenziano che, subito prima della stagione degli amori, i maschi competono attraverso “slogan odorosi”: i maschi che marcano di più in prossimità delle femmine sono quelli che hanno l’accesso prioritario alle medesime, probabilmente perché le secrezioni ghiandolari contengono informazioni utili (tra cui se il maschio è dominante o no).

Tutto ciò che ho citato qua sopra non è sufficiente, infatti gli studiosi hanno constatato che gli esemplari maschili che si accoppiano maggiormente sono quelli che attuano più favori spulciando la femmina, ma sopratutto si accoppiano più volte con lo stesso esemplare, determinando di fatto il “favore at personam”.



Intervista a Elisabetta Palagi, coordinatrice del gruppo di ricercatori pisani che ha osservato questo comportamento nei lemuri.

[mp3]http://www.mentedigitale.org/news/wp-content/uploads/2010/11/Lemuri_sesso.mp3[/mp3]





Quello dell sesso a pagamento non è l’unica particolarità sociologica dei lemuri, un’altra assolutamente da citare è il fatto che sconfiggono la xenofobia con il gioco e di questa scoperta dobbiamo ringraziare ancora una volta il gruppo di biologi pisani citato sopra.
Dal greco: xénos, straniero e phobos, paura. Paura di ciò che è straniero.

Utilizzare il gioco per ridurre e attenuare la paura dello straniero.
Già nell’antichità il gioco copriva un ruolo fondamentale per ridurre o almeno attenuare la xenofobia.
Platone sosteneva che: “Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione” {Cit. La Repubblica, di Platone} e secondo la mitologia greca l’oracolo di Delfi disse al re dell’Elide, che il dio Apollo aveva ordinato l’istituzione di competizioni sportive a Olimpia così da porre fine alle guerre del Peloponneso. La storia reale ci dice che venne stipulato un contratto di pace (tregua olimpica) tra tutte le regioni partecipanti e che ad oggi è stato il più duraturo.

Torniamo agli animali.
Come dicevo il gruppo di ricerca del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa ha scoperto che l’importante ruolo che ha il gioco nell’abbattimento dell’intolleranza sociale verso il diverso è una prerogativa non soltanto umana ma anche delle proscimmie, nostri lontani parenti, e quindi con tutta probabilità anche dei nostri antenati; utilizzano quindi il comportamento ludico con le stesse finalità utilizzate dalla nostra specie.
Nei Propithecus Verreauxi (sempre gli stessi lemuri) gli esemplari maschi “migrano” in cerca di femmine da un gruppo all’altro, scatenando inizialmente violenti scontri (risposta xenofobica da parte dei maschi del gruppo) che poco a poco si “trasformano” in gioco. Quando inizia questa fase non si notano più differenze comportamentali tra “gli interni” e gli “esterni” che vengono trattati a tutti gli effetti come membri appartenenti (controllo).
“L’aspetto più interessante della ricerca – commenta la dottoressa Palagi – è che essa rovescia la prospettiva comune. Tutti pensano al gioco come a un comportamento che viene inibito in caso di stress sociale, mentre in questo caso si dimostra che serve proprio per gestire lo stress sociale. Molti, inoltre, pensano al gioco come un comportamento non strettamente legato alla sopravvivenza, ma nel caso dei Sifaka sembra invece avere un ruolo molto importante per evitare gravi conseguenze dovute ad aggressioni da parte di individui estranei al gruppo”. Su questi presupposti stimolanti, la ricerca continuerà nel 2011. È già prevista, infatti, una nuova raccolta di dati utili per chiarire altri aspetti relativi sia al gioco che ad altri comportamenti sociali, quelli in particolare che inducono e limitano lo stress negli individui.L’articolo degli studiosi pisani, dal titolo “Stranger to familiar: wild strepsirhines manage xenophobia by playing” è liberamente consultabile e scaricabile dal sito
ilgiornale.unipi.it

Ecco che giungiamo alla conclusione che il gioco ha un ruolo assolutamente fondamentale per l’accettazione tra individui estranei al gruppo analogamente a come accadde in Grecia tra le diverse popolazioni ed i giochi olimpici.



Intervista a Elisabetta Palagi.

[mp3]http://www.mentedigitale.org/news/wp-content/uploads/2010/11/lemuri_xenofobia.mp3[/mp3]





Ricerca (in inglese) pubblicata dall’equipe di biologi dell’università di pisa.

Fonti: Wikipedia, Moebiusonline, Plosone, ilgiornale.unipi.it.

domenica 31 ottobre 2010

Assassin's Creed Brotherhood - Video ufficiale del fan day



Ecco il video ufficiale del fan day organizzato dalla Ubisoft dedicato ad “Assassin’s Creed Brotherhood”.

Se ascoltate attentamente la parte iniziale potete captare un paio di spoiler sulla storia del gioco.

Che aggiungere… A voi la parola.

martedì 26 ottobre 2010

Tutte le puntate di Rat Man in streaming legalmente



Ecco legalmente tutte le puntate di Rat Man in streaming direttamente sul sito della RAI.http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-030f518e-0800-4d23-96f7-49d6908662dd.html?p=1

In realtà non sono tutte le puntate esistenti, bensì quelle che l’azienda televisiva ha comprato e trasmesso.
Necessita di Silverlight.
Enjoy.




Articolo scritto su Lega Nerd.



giovedì 21 ottobre 2010

Assassin’s Creed Brotherhood – Primo video ufficiale dell’evento



Quello che ho riportato qua sopra è il primo dei video ufficiali dedicati all’evento Ubisoft di cui ho parlato qua.
Sulla nostra pagina FB privata han detto che ne seguiranno molti altri e che questo non è ancora nulla.
Speriamo non troppi, visto che hanno promesso di darmi in esclusiva tutto il materiale che gli avanza e che non pubblicano.

martedì 19 ottobre 2010

Assassin's Creed Brotherhood - Fan day - Recensione evento Ubisoft


Come promesso ecco l’attesa recensione dell’evento organizzato dalla Ubisoft per il gioco “Assassin’s Creed Brotherhood”.
Se dovessi descrivere con una sola frase direi senz’ombra di dubbio:
Figata totale, è stato tutto così fantastico che oserei definire l’esperienza quasi immorale.

Ritrovo con metà gruppo alle ore 10:30 a Milano, gli altri partono da Roma. Trovo un novero di dieci “sciammannati” in compagnia di Barbara, un’ organizzatrice, l’operatore Emanuele ed un giornalista della Ubisoft. Vederli mi porta ad avere buoni auspici.
Non tardiamo a conoscerci e dopo una mezz’oretta di viaggio siamo già quasi tutti in confidenza.

Alle 14:30 circa arriviamo alla location, Monteriggioni, e mentre il pullman entra nel cortile dell’hotel iniziano a brillarmi gli occhi per il lusso che mi circonda. L’albergo ha quattro stelle e all’interno è in stile pseudo-rinascimentale unito al moderno, ho già compreso che non hanno badato a spese.

Entriamo nella hall e dopo aver fatto il check in ci fanno firmare una liberatoria nella quale accettiamo di non parlare assolutamente di alcuni fatti che accadranno il giorno venturo, cosa che aimè son costretto a fare, seppur con grande rammarico. Bene, dopo aver acconsentito a tutte le clausole ci consegnano un sacchetto contenente:
- Due spille di Assassin’s Creed, di cui una col simbolo dell’assassino e l’altra dei templari;
- Una felpa blu con logo del gioco;
- Una maglietta stile “Polo” nera col simbolo dell’assassino all’altezza del cuore
- Una litografia con tiratura 50 copie;
Tutte queste meraviglie potete vederle nelle foto sottostanti.

Entro nella mia camera (pian terreno, numero 38): Meraviglia!
Suite con letto a 2 piazze, finestrona che da sul prato ma sopratutto ha 2 piani! C’è un secondo letto in alto (non si sa mai che qualcuno riesca broccolare).
Il giaciglio dove dormo è in legno massiccio con un dipinto sulla spalliera.

Gasatissimo e vestito “con firma assassina” torno nella hall, ove finalmente arriva il secondo gruppo da Roma, si cambiano e partiamo verso Monteriggioni, luogo ove tra l’altro, come sicuramente saprete, è ambientato il videogioco multiplayer.
In cinque minuti siamo d’innanzi alla roccaforte, un paesino circondato da mura che in inverno conta venti abitanti; si respira un’aria antica. Buona muffa mai corrosa dal tempo.
Ci fermiamo nella piazza principale e veniamo divisi in due gruppi: Gli assassini ed i Templari. Io naturalmente non sarei potuto capitare altrimenti che tra assassini. :D
Ci dicono che hanno preparato un gioco diviso in tre prove, e chi ne avesse vinte due avrebbe provato per primo la versione multiplayer del videogame.

Primo gioco:
Ci dividono in ulteriori sottogruppi dotandoci di bussole ed un foglio con su scritte coordinate ed indizi: Partendo dalla prima coordinata dovevamo giungere ad un particolare del paese (tipo uno stemma o cose simili) ove poteva esserci nascosta una piuma, da li si ripartiva con la seconda coordinata e così via; non tutti i punti segnati erano nascondigli. Dovevamo trovare tre penne per sottogruppo.
Ok, abbiamo perso la prima sfida, shit, ma siamo stati spronati a dare di più per provare a vincere tutte le altre.

Secondo gioco:
Ci assegnano due basi, ove ci sono elmi, scudi, flauti ed altri oggetti.
Con dei cartellini numerati in fronte dovevamo riuscire ad impossessarci di quelli avversari. Tutto qua? Naturalmente no: era possibile uccidere i nemici leggendo ad alta voce il numero loro assegnato e viceversa.
Ovviamente son partite tattiche di guerra a go go.
“Ovviamente” abbiamo vinto.
Ora sì che siamo super gasati!

Terza prova: ci consegnano un foglio da decifrare ed una mappa con segnato un luogo ove recarci una volta scoperta la frase nascosta; decidiamo di dividerci: In tre andiamo a cercare l’ubicazione segreta mentre gli altri decrittano il codice.
Non faccio in tempo a fare cento metri che hanno già finito, eh si, fa comodo avere un fottuto geniaccio in squadra!
Ci rechiamo tutti nel punto segnato sulla cartina e ci troviamo dinnanzi un tizio vestito da templare, con tanto di maglia di cotta e spada, che dopo averci sentito leggere il “contenuto segreto” ci apre una porta e…
WAOH!
Dodici schermi strafighi con altrettante Playstation collegate in lan!
ABBIAMO VINTO! YES! MOTHERFUCKER!
Naturalmente attendiamo gli avversari per poi prenderli sonoramente in giro quando a loro volta aprono la porta.

Prendiamo posizione di gioco ed iniziamo a prendere confidenza con la nuova esperienza multimediale.
Dopo una ventina di minuti, ci comunicano che inizia un torneo, ognuno di noi ha progressivamente degli altri player da uccidere.
Eecco i rispettivi premi per i vincitori:
1°- Fornitura per un anno di tutte le uscite della Ubisoft, una statuetta del valore di 500 euro, felpa bianca di Assassin’s e maglietta bianca sempre a tema.
2°- Statuetta, felpa e maglietta
3°- Felpa e maglietta.
Cavolo, non ho vinto neanche un bullone, MA SONO RIUSCITO AD ACCHIAPPARMI UN CARTONATO GIGANTE CON L’ASSASSINO, CHE REGALERO’ (O DOVRETE VINCERE) DURANTE IL RADUNO DI LEGA NERD DI SABATO PROSSIMO.
Dato che, come ho già raccontato, le postazioni erano solamente 12 chi non giocava sguazzava in un’orgia di buon cibo toscano ed annegava in fiumi di ottimo fottuto vino. Come immaginerete è finita che ci siam portati le bottiglie nella sala videoludica.

Tutti felici torniamo in hotel, doccia e di corsa in pullman: destinazione ristorante a Monteriggioni.
Entriamo nella porta del paese e troviamo ad accoglierci il sindaco, che ci conduce alla solita piazza, ove “sbandieratori” cantanti e menestrelli allietano i nostri successivi dieci minuti, con uno spettacolo davvero d’altri tempi, per poi portarci a ritmo di tamburi all’interno e ci sediamo a tavola.
Una mega cena (menù e portate potete vederli nelle foto):

Antipasto: Polenta al tartufo
Primi: Pasta con i funghi e tortelloni con crema di formaggi
secondo: Tagliata e purè
Dolce: Budino alla vaniglia con crema di lamponi e frutti di bosco.
Da bere: Ottimo chianti “in quantità periodica”.

Sazi, felici e “lollanti” torniamo in hotel, ove un gruppetto di cinque o sei (me compreso) non contenti facciamo amicizia con “L’omino messicano della reception” ed iniziamo a bere come spugne.
SBRONZA COLOSSALE, son tornato in camera con i gomiti.
Non ricordo (o non voglio ricordare) altro.

Parentesi: Ora parte il racconto del secondo giorno, come ho accennato all’inizio dell’articolo dovrò saltare tutta una parte per motivi legali.

Secondo giorno:
Sveglia alle nove con sensazioni alcoliche che mi fanno effetto risacca nel cervello.
Mega colazione a base di ottimi salumi toscani e uova, e siamo pronti a…
[Salto temporale]
Sono le ore 12 circa, ci muoviamo per andare a pranzo.

Due partecipanti fanno il cosplay dell’assassino.
Stupendo.
Arrivati alla cittadina medioevale Obblighiamo i cosplayer a mettersi in posa ovunque capiti, compresi molti punti di che verranno ripresi nel gioco. Volete sapere quali? Non posso dirvi neanche questo, infatti le foto inserite nella gallery sono a casaccio. Scoprirete tutto quando avrete il videogame.
Posso dirvi che ci hanno regalato un ulteriore maglietta rossa dell’assassino.

Facciamo un giretto ed incrociamo un falconiere, in compagnia di quattro falchi.
Come perdere l’occasione di fare delle foto ad un cosplayer dell’asssassino con un falco sul braccio?
Mi faccio avanti e glie lo chiedo: Incredibile, ha risposto affermativamente.

Dopo aver esplicitato interessantissime nozioni sulla nobile arte della caccia con i falchi ed averci dato dimostrazione pratica della micidialità di quegli splendidi pennuti l’uomo finalmente porge il guanto di pelle alla ragazza travestita, che senza alcun timore (anzi, era davvero divertita) accoglie il rapace sull’avambraccio.
Una chicca inaspettata che personalmente ha fatto alzare di almeno dieci punti l’esperienza.

E’ giunta l’ora di mangiare:
Antipasto: Crostini con salse varie (buonissime), dalle mousse di carne a quelle con i funghi.
Primo: Pasta al cartoccio con un sughetto che non ho ben compreso ma che faceva sbrodolare al solo sguardo.
Secondo: Cinghiale con olive e fagioli (cavolo, tra poco ci sarà il viaggio di ritorno in pullman).
Dolce: Me lo son perso.
Il tutto naturalmente accompagnato dal “solito” ottimo ed abbondante Chianti.

Usciamo satolli, facciamo le foto di gruppo e ci avviamo verso il pullman per il viaggio di ritorno.
Viaggio travagliato, con qualche imprevisto che non è dipeso assolutamente nè dalla Ubisoft nè dall’autista.

Arrivo a Milano per le 21:30 circa, saluti scambio di mail, baci, abbracci e tutti a casa.

Voti:
Hotel: 95/100
Location: 100/100
Organizzazione dell’evento: 98/100
Videogame Assassin’s Creed Brotherhood – Multiplayer: 80/100
Compagnia: 100/100 con lode e bacio accademico
Animazione: 80/100
Gadget: 95/100

Come voto complessivo darei 98/100, e che la media matematica vada a farsi benedire.

Ringrazio tutti i partecipanti all’evento che mi hanno permesso di utilizzare le foto che hanno scattato, e la Ubisoft, alla quale son riuscito a strappare la promessa di ricevere in esclusiva tutto il materiale video (professionale) che non utilizzeranno per la creazione del filmato che metteranno online. Naturalmente dopo un montaggio finirà qui su Lega Nerd, ma ne riparleremo a novembre.
Qui sotto trovate tutte le foto, quando torno a casa le metto a posto meglio creando una gallery decente.

William J.